VERTENZE
L’Associazione è impegnata, per conto dei soci, in due vertenze:
Perequazione 1998/2000
In data 13 ottobre 2014 la Corte d’ Appello di Roma – sezione lavoro ha respinto inaspettatamente il ricorso contro l’UniCredit che interessava 148 colleghi. Inaspettatamente, poiché l’Associazione era convinta, così come il ns legale, che con cinque sentenze di Cassazione su analogo contenzioso favorevoli ai pensionati nei confronti delle rispettive Casse di Risparmio, contro una sfavorevole – ma che aveva come controparte l’INPS – il giudice avrebbe dato ragione ai ricorrenti. Il giudice – nelle sue motivazioni depositate il 12 febbraio 2015 – ha optato per l’unica sentenza a favore di controparte. Il ricorso in Cassazione è stato presentato nel mese di luglio 2015 e verra’ comunicata la data della discussione del contenzioso. La vertenza è seguita dallo Studio Legale Iacoviello di Torino (Legale della FAP).
Reversibilità Bis
L’avvocato ha depositato il ricorso in Corte d’Appello il 23 dicembre 2014. Si è in attesa di conoscere la data della prima di udienza. che, a detta del legale, non potrà essere prevista prima di maggio/giugno 2016. I ricorrenti sono 16 (soci pensionati di reversibilità). Questa vertenza è stata instaurata per salvaguardare le pensioni di reversibilità del nostro Fondo non solo degli attuali superstiti ricorrenti, ma anche di quelli futuri, nonché per tutelare tutti quanti gli iscritti al nostro Fondo Pensioni nella deprecata ipotesi di interventi sulle pensione INPS di cui si vocifera sempre di più. La vertenza è seguita dallo Studio Legale De Angelis Lucio di Roma.
La prima udienza per la discussione è prevista per il 24 ottobre 2016. -.-.-.-.-.-.-.-.
INCOSTITUZIONALITA’ DELLA LEGGE FORNERO
La Corte Costituzionale con sentenza n° 70/2015 ha dichiarato incostituzionale il blocco della perequazione operato dalla legge Fornero. Successivamente, il Governo ha emanato il Decreto Legge 21 maggio 2015 n° 65 – Disposizioni urgenti in materia di pensioni, di ammortizzatori sociali e di garanzie TFR. L’Avv. Michele Iacoviello – legale della FAP alla quale l’Associazione è iscritta – ha consigliato di inviare sia all’INPS sia alla Banca lettera di interruzione dei termini (per raccomandata a.r.) secondo i modelli fax-simile che si sono allegati alla comunicazione n.4/2015. Al fine di costituire un archivio presso l’Associazione è stato indicato ai soci di inviarne una copia nei modi usuali (e.mail, posta, posta interna, fax). Comunque, chiunque volesse approfondire la materia può visitare il sito www.iacoviello.it. Lo Studio legale Iacoviello consiglia di inviare all’INPS, per chi non l’avesse ancora fatto, la lettera di interruzione dei termini (vedi ns. Comunicato n° 4/2015) tassativamente entro il 31.12.2015, utilizzando la modulistica allegata al sopracitato comunicato. Per aderire all’eventuale causa collettiva si invita a visionare il sito sopra indicato dove vengono riportate tutte le istruzioni per aderire alla eventuale vertenza. Conseguentemente tutti coloro che hanno già inviato le lettere di interruzione dei termini e:
1) sono in possesso di propria e.mail : – possono compilare il modulo di adesione senza impegno (scaricandolo dal sito http://www.iacoviello.it/Sub_pagine/Blocco_2012_2013/Form_Azione_collettiva.html ) con i propri dati individuali (per un primo esame gratuito) e attendere le successive istruzioni da parte del predetto Studio;
2) non sono in possesso di propria e.mail: – possono richiedere il modulo di adesione all’ Associazione, compilarlo come sopra, ed inviarlo allo Studio Iacoviello – Via Vassalli Eandi,28 – 10138 Torino. I colleghi che invieranno le lettere di interruzione dei termini successivamente alla ricezione di questo comunicato, dovranno regolarsi come sopra.
Pubblichiamo quanto ci è stato fornito dallo Studio Iacoviello in merito ai primi risultati della vertenza in argomento.
Cari amici,
le adesioni all’ azione collettiva sulla perequazione stanno avendo un grande successo, e mentre stiamo ormai lavorando sui ricorsi (dapprima nelle grandi città, in cui si potrà anche aggiungere poi un secondo ricorso), abbiamo comunque lasciato la porta aperta a chi volesse ancora aderire.
Abbiamo finora raggiunto il numero minimo di ricorrenti in 111 Tribunali (circa i 2/3 del totale in Italia).
In questi giorni è stata emessa la prima ordinanza di rimessione, quella del Tribunale di Palermo.
La pubblico sul mio sito in versione integrale, con le mie osservazioni, che di seguito trascrivo.
Purtroppo la motivazione dell’ ordinanza mi pare debole, per aver omesso il vizio di violazione dell’ art. 136 Cost.
Occorrerà rinforzarla, e far inviare una nuova causa (nostra) in Corte.
Comunque si devono depositare i ricorsi contro la decadenza triennale, per evitare la recente beffa della conversione delle lire in euro.
Trascrivo l’ inizio della pagina del mio sito:
L’ ordinanza di rimessione del Tribunale di Palermo
Il Tribunale di Palermo (Giud. Giuseppe Tango) ha rimesso gli atti alla Corte Costituzionale con ordinanza del 22 gennaio 2016 (scaricabile qui).
Si tratta di una tappa importante, ma non ancora sufficiente, nella battaglia contro il Decreto Legge 65/15.
Da un lato si tratta di una causa singola (e non collettiva) e quindi l’ eccezione di incostituzionalità rischia di restare circoscritta all’ ipotesi di pensioni analoghe a quella del ricorrente, ovvero una pensione compresa fra 4 e 5 volte la minima (il cui titolare ha quindi percepito degli arretrati, sia pure minimi), senza coinvolgimento delle ipotesi di pensioni superiori a 6 volte la minima (€ 2.810,10 lorde), che quindi rischiano di restare escluse anche da una sentenza a noi favorevole della Corte.
Dall’ altro lato ci pare che l’ ordinanza del Tribunale, anche se ben motivata nel merito, trascuri un essenziale profilo giuridico di incostituzionalità (inserito invece nei nostri ricorsi), ovvero quello della violazione dell’art. 136 Cost. e del principio del “giudicato costituzionale”, che viene spiegato qui di seguito.
Infine non va dimenticato che ognuno deve vigilare affinchè il suo diritto individuale non si estingua per prescrizione o per decadenza, poichè la sentenza della Corte vale per tutti, ma a condizione che il diritto individuale non si sia estinto nel frattempo.
La questione è spiegata in modo approfondito a questo link (clicca qui).
Per esempio di recente la Corte CostituzionAle ha dichiarato illegittimo il Decreto del Governo Monti che nel 2011 bloccava il cambio delle lire in euro, ma la sentenza oggi non è più invocabile da chi non aveva fatto causa nel 2012.
Lo Stato italiano ha quindi lucrato oltre un miliardo di € sulla prescrizione di chi non ha mai fatto causa.
Si veda in proposito l’ articolo del quotidiano Il Sole 24ore cliccando qui.
Nei nostri ricorsi viene quindi aggiunto un ulteriore essenziale vizio di costituzionalità (vedi l’ apposita pagina).
[SEGUE….]
Il link alla mia pagina è questo:
Cari saluti.Michele Iacoviello
via Vassalli Eandi 28
10138 Torino
Tel. 011/43.41.372 – Fax 011/44.74.148www.iacoviello.it
Blocco perequazione per i Fondi integrativi
Lo Studio Iacoviello riferisce di non ravvedere l’urgenza di azioni nei confronti dei “Fondi interni” quale è quello della ex C.R.R., la cui natura è di Fondo privato e pertanto non alimentato da denaro pubblico, nei confronti del quale ipotizza anche la richiesta al Giudice di decreto ingiuntivo.